Se c’è un posto dove puoi incontrare, davanti a un calice di prosecco, il cartongessista che dialoga con l’erede di Carlo Scarpa, lo studente universitario che discute con l’inventore di una società quotata a New York, l’ambasciatore a riposo che parla di geopolitica con l’idraulico, questo è Asolo.

 

Novemila fortunati abitanti che vivono dentro a un quadro rinascimentale, che parcheggiano ogni giorno sopra un complesso termale romano e passeggiano dentro la storia. Come prima di loro hanno fatto centinaia di artisti, intellettuali e viaggiatori e come ora fanno designer e creativi di tutto il mondo, che si danno appuntamento sotto i portici del piccolo centro storico in provincia di Treviso, da alcuni anni eletto tra i Borghi più belli d’Italia, Bandiera arancione del Touring Club d’Italia, eletta migliore città della cultura del Veneto. Non un posto da ricchi – anche se i ricchi, naturalmente, ci sono – ma un luogo dove per un imperscrutabile disegno del destino si sono posate alcune delle più straordinarie caratteristiche che fanno di questo paese un campiello di Venezia in terraferma.

Municipium romano sin dal 49 avanti Cristo, non è infrequente rinvenire a pochi centimetri sotto terra durante normali scavi di manutenzione i resti di ville e palazzi dell’epoca degli imperatori. Del resto Roma ha lasciato un complesso termale di tutto rispetto, un teatro romano e un acquedotto sotterraneo che fino a pochi anni fa alimentava la fontana maggiore. Città racchiusa da mura, oggi in larga parte distrutte, e sovrastata da una monumentale Rocca visitabile la domenica, Asolo è il cuore di quel Veneto minore che solo l’imponente presenza di Venezia riduce a tale. Veneziana per lunghi secoli, ha ospitato per vent’anni la corte dell’unica regina della Serenissima, quella Caterina Cornaro che era andata in sposa a Giacomo di Lusignano diventandone presto vedova. Ma altre due donne straordinarie vi hanno eletto patria e rifugio: quella Eleonora Duse che definiva «paesetto di merletti e di poesia» e che si commuoveva aprendo i balconi verso il Grappa, sfortunata amante di Gabriele D’Annunzio; e la straordinaria viaggiatrice inglese, amica della Regina e di Lawrence d’Arabia, che risponde al nome di Dame Freya Stark.

Non donne qualunque, ma donne straordinarie che fanno di questo angolo di paradiso un luogo dove è difficile non accompagnare fidanzate e fidanzati almeno una volta l’anno. E poi, certo, c’è il prosecco Asolo Docg, élite del più prestigioso Valdobbiadene, e i suoi promettenti vini rossi, dal sapore sincero e piacevole. Ma è soprattutto la quiete, il buon vivere, l’amicizia e le relazioni che fanno di Asolo un posto dove non si può passare frettolosamente. Asolo vale un viaggio, lungo o breve, ma dove la méta sia chiara: un luogo dove la dimensione del tempo è sospesa, tra terra e cielo. Quasi una spa per l’anima.