Quando a pagare è mamma Provincia (4 agosto 2011)
TREVISO. Si comincia con un coffee break, si finisce con una cena di gala. Ma nel corso della giornata è facile imbattersi nell’aperitivo semplice, nel momento di accoglienza, nel buffet tradizionale, nella colazione di lavoro, in un aperitivo di benvenuto oppure nel brindisi di saluto.

C’è persino «la merenda con pic-nic» e «l’aperitivo rinforzato»: costa mediamente sette euro a testa e non è proprio un lunch ma nemmeno uno spritz. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Niente paura: offro io. Anzi: offriamo noi. Al Gran Buffet Provincia è tutto così. Ad ogni convegno, seminario, protocollo d’intesa, conferenza stampa c’è una cerimonia. E può una cerimonia concludersi senza un prosecco? La formula usata nelle delibere di impegno di spesa è quasi sempre la stessa: «Ritenuto che la spesa da sostenere rientri tra quelle dirette a soddisfare una funzione rappresentativa dell’Ente all’esterno al fine di migliorarne ed accrescerne l’immagine nel contesto in cui opera e a livello nazionale». Una sorta di ego te absolvo preventivo.

I protagonisti, naturalmente, sono il presidente e i suoi assessori, soprattutto alcuni. Già definito «la Reggia padana» per il costo di 80 milioni di euro, il Sant’Artemio e i suoi amministratori confermano la vocazione all’agio già affiorata dal tavolo in cristallo da 12 mila euro che troneggia al centro della sala consiliare. Da gennaio a dicembre, ogni mese ha il suo banchetto con prodotti di stagione. Chi ha provato a fare il conto, assicura che nell’ultimo anno e mezzo la Provincia di Treviso abbia speso una cifra vicina ai 200 mila euro. Tra i più recenti segnaliamo il rinfresco per i 150 anni di fondazione del gruppo musicale Città di Mogliano, il 15 gennaio scorso, con buffet da 1.650 euro (Gemeaz Cusin spa). Il convegno del 31 gennaio sulle pari opportunità che aveva per titolo: «Amicizia… l’essenza della perfetta amicizia sta nel rivelarsi profondamente all’altro, abbandonare ogni riserva e mostrarsi per ciò che si è veramente» non poteva concludersi con un rinfresco ma con un – testuale – «momento di accoglienza»: costato comunque 792 euro (T’Anto Caffè di via Lombardi a Treviso).

Il seminario sull’invecchiamento attivo: 1.614 euro per il buffet, 313 euro per il coffee break, liquidati rispettivamente al Relais Monaco e alla Gemeaz, che gestisce la mensa interna. Il «rinfresco misto» per 150 persone del 20 aprile, in occasione del Progetto Creativity Camp: 638 euro pagati alla Pasticceria Ida di Treviso. Il coffee break del 26 maggio per la manifestazione finale del Progetto Ulisse 2000, con 140 persone, è assegnato alla T’Anto Caffè di Pesce Antonella, «già fornitrice per analoghe manifestazioni, con piena soddisfazione di questa amministrazione»: totale da pagare 829 euro. Mille euro si accantonano per quattro «brindisi» in occasione di altrettante inaugurazioni di mostre fotografiche allestite dallo Spazio Paraggi nel foyer della Provincia.

Il 28 giugno scorso, il buffet al termine del Progetto Q-Ageing è realizzato dalla Top Banqueting di Favaretto & Sossai di Conegliano: 1.822 euro. Il 27 maggio scorso al Relais Monaco, che «vanta precedenti positive collaborazioni con questo Ente per servizi di coffee break e buffet», vengono liquidati 2.000 euro. Forse l’ultima tranche del «Radicchio sulla neve», realizzata nel febbraio 2010 a Misurina e costata dodicimila euro. Ai partecipanti del convegno sulla cittadinanza partecipata l’aperitivo è da 1.200 euro e il pranzo da 350 euro. Alla premiazione del concorso «Il chiaro e lo scuro» l’aperitivo di T’Anto caffè costa 420 euro.

Per la presentazione dell’iniziativa «Veneto una squadra olimpionica», il banchetto è da 1.012 euro. Aperitivo da 609 euro (T’Anto caffè) per la cerimonia di premiazione del concorso Anmil sugli infortuni sul lavoro.Per la conferenza stampa di Reteventi 2010, brindisi da 900 euro (Bar Caffè da Vinci di Dosson).Il break a conclusione del progetto «Anime graffianti» sulle pari opportunità è da 1.083 euro. C’è anche un «pic nic di degustazione di piatti freddi», in occasione della festa della famiglia 2010, allestito dall’Unpli: 2.400 euro. Poco meno ghiotto il catering a conclusione del «work shop transfrontaliero Rural Net Italia-Austria»: 1.720 euro (Gemeaz Cusin). Firma del disciplinare del Club di prodotto: 132 euro. Convegno sulle politiche per la famiglia: 530 euro. Seminario «I laboratori della cittadinanza partecipata»: 769 euro. Il convegno su «Le Provincie e la sfida del federalismo: autonomia e responsabilità» si conclude con una cena a Villa Condulmer, il conto è per 3.850 euro. La due giorni «Teachers training»: due coffee break e due buffet per 946 euro (Gemeaz). Convegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: 770 euro. Protocollo d’intesa per la valorizzazione di Cima Grappa: 700 euro per il rinfresco per cinquanta persone (Rifugio Bassano). Con i maestri del lavoro l’aperitivo è da 412 euro. Buffet assicurato a chi è riuscito a resistere alle quattro ore di convegno sul «processo di revisione dello Statuto della Regione Veneto»: 577,50 euro (Gemeaz). Per il taglio del nastro del nuovo centro per l’impiego di Montebelluna, il 13 settembre 2010, rinfresco da 737 euro.

Un buffet

Un buffet

In ottanta hanno partecipato al buffet in occasione del seminario «Azioni di sistema per realizzazione di strumenti operativi nei processi di riconoscimento validazione e certificazione competenze»: 628 euro (T’Anto Caffè). Per le inaugurazioni delle mostre «Mongibel Immagini dall’Etna» e «Oggetti oscuri. Apparecchiature per la fotografia», il rinfresco è affidato alla Gemeaz per 540 euro. Stesso catering per l’aperitivo e il buffet di due convegni – il 14 ottobre e il 22 ottobre 2010 – su «Le aree di tutela paesaggistica» e «Percorsi ecoturistici e interventi di valorizzazione del fiume Piave». Costo: 6 euro a persona, per un totale di 1.386 euro. Per i vent’anni della Carta di Treviso, che rischiavano di passare sotto silenzio, la Provincia organizza lo scorso ottobre un evento complesso al Sant’Artemio. Anche il catering è complesso: prevede un buffet in piedi, un coffee break e un «aperitivo serale rinforzato» per il 6 ottobre. Totale: 7.128 euro pagati al Centro Ristorazione Collettiva di Susegana. Il colmo è che per racimolare i partecipanti dalle scuole superiori di mezza provincia la Provincia ha speso altri quattromila euro in noleggio di corriere.

L’elenco è interminabile. Cerimonia conclusiva del concorso sull’emigrazione veneta: 632 euro (T’Anto caffè).Delegazione rumena fa visita al Sant’Artemio il 29 ottobre, meglio risparmiare: coffee break da 132 euro.Rinfresco per i partecipanti del progetto Comenius: 284,99 euro (Gemeaz).C’è anche il rinfresco che chiude il seminario «Sport e buona alimentazione: gli ingredienti per una vita salutare»: 3.100 euro (all’Unpli). Sportinsieme: 671 euro (Centro ristorazione collettiva).Il 13 dicembre buffet di conclusione degli stage estivi 2010: 1.197,35 euro.Il 16 dicembre «buffet» in occasione dell’incontro «Percorsi formativi per gli operatori dell’orientamento» del giorno 16 dicembre. Costo: 770 euro. Come si può vedere, il T’Anto caffè di via Lombardi è tra i più apprezzati fornitori di banchetti. In una determina di incarico la Provincia supera se stessa, definendo la proposta del locale «come l’offerta più articolata ed abbondante nella gamma dei prodotti offerti», anche «in considerazione del target dei partecipanti al seminario». Insomma, non tutti i palati sono uguali.

Il 2 gennaio scorso, al Sant’Artemio, è tornata una delegazione rumena (ancora!): il presidente ordina un buffet da 123 euro, che non prendano l’abitudine. Lontani dal record del sindaco democristiano di Montebelluna che, sotto elezioni, invitò all’inaugurazione del cimitero con un cartoncino che si concludeva con un macabro «Seguirà rinfresco», i politici del Sant’Artemio sono comunque lungimiranti. Il 22 maggio del 2010 insistettero per pagare il buffet – da millecinquecento euro – della trattoria «da Celeste» per la festa della Polizia. Penitenziaria.