Esiste uno spazio, tra il Partito Democratico e la destra, che va colmato. E credo sia bene che da quelle parti si diano velocemente da fare, accantonando vecchie ruggini e ambizioni personali. Uno spazio nuovo, non ispirato al passato, che la destra ha deciso di non occupare, trascinata dall’anti europeismo e dalle sirene del populismo. Perché questo è oggi la destra in Italia.
Aver mandato a casa Mario Draghi – soprattutto in questo modo, pavido e vigliacco – è stato un grave errore: per l’Italia, soprattutto. Ma chi lo ha mandato a casa sono quattro partiti: M5S, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Un po’ patetici i distinguo del giorno dopo. Questo è.
Lo spartiacque per questo nuovo spazio sia l’Europa unita ed atlantica, il rifiuto di ogni nazionalismo, la difesa dei ceti più deboli, la riduzione della burocrazia, una semplificazione del fisco, la cittadinanza per gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, una legge sul fine vita e la competenza.
Sì, la competenza, per quanto antipatica possa apparire. Senza competenza non si governa un paese. Non un centro, che non esiste, ma uno spazio di serietà.
Esattamente quello che stava interpretando Draghi, l’italiano più autorevole che abbiamo. E che abbiamo così rovinosamente licenziato.