Ho negli occhi ancora il presidente francese Francois Mitterrand, in visita alla Gipsoteca di Possagno, in un lontanissimo pomeriggio d’estate. Forse solo allora ho cominciato a capire quanto grande fosse questo scultore nato in Veneto, cresciuto a Roma e venerato in tutta Europa e oltre Oceano. Ne ricorrono quest’anno i duecento anni dalla morte e naturalmente se ne celebra il Mito. Giusto, giustissimo. In questi giorno aprono mostre canoviane a Treviso, a Possagno, a Firenze, a Bassano.
Da modesto fruitore e ancora più modesto promotore mi interrogo sull’opportunità e sull’immagine cui esponiamo il nostro Paese offrendo il Nostro “scalpellino” a una dispersione di iniziative – tutte meritevoli, per carità – che non fanno onore né a Canova né al sistema paese, che molto si gioca in questo campo.
Personalmente avrei preferito una mostra più grande, con una curatela autorevole e internazionale, che raccogliesse quante più opere del Canova, magari in una grande città (ma anche no, spazi permettendo…certo Venezia sarebbe stata perfetta…). Con una campagna di comunicazione che fosse partita almeno un anno prima, capace di attrarre visitatori di tutto il mondo.
A Treviso sta per aprire la mostra “Canova gloria trevigiana. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico”, a cura di Fabrizio Malachin, Giuseppe Pavanello e Nico Stringa (Museo Bailo, ingresso 9 euro, dal 14 maggio al 25 settembre).
A Possagno ha aperto “Canova e il dolore, Le stele Mellerio, il rinnovamento della rappresentazione sepolcrale” curata da Stefano Grandesso e Francesco Leone (Gipsoteca, dal 5 maggio al 5 novembre, ingresso 10 euro).
A Bassano del Grappa sta per chiudersi la mostra, aperta dal dicembre scorso, “Canova. Ebe” (Museo civico, fino al 30 maggio, ingresso 12 euro).
A Firenze sta per aprire “Antonio Canova. La pace di Kiev, l’arte vince sulla guerra”, curata da Vittorio Sgarbi (Palazzo Vecchio, dal 10 maggio, ingresso 12,50).
Di seguito trovate i link alle mostre, con tutte le informazioni necessarie (almeno qui, non si poteva proprio fare di più?)

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